Correa è il gran beneficiario dell'assassinio di Villavicencio e non gli Usa come fa dire oggi Il Fatto all'ex console del latitante Correa famoso per avere emesso un salvacondotto a Snowden nel 2013
La giornalista Salud Hernández-Mora è enfatica nell'affermare che l'ex presidente ha perseguitato il giornalista per tutto il suo mandato e lo ha costretto a chiedere asilo politico in Perù
Nel suo editoriale di ieri su La Semana, scrive: “Correa deve celebrare la sua morte. Non oso sottolineare che sia stato lui l'artefice dell'assassinio, come ha assicurato un ex alto funzionario ecuadoriano, ma credo che sia il grande beneficiario dell'assassinio di Fernando Villavicencio”. Per argomentare l'ipotesi che ruota intorno al suo scritto, Salud Hernández-Mora sottolinea che Correa ha perseguitato l'allora giornalista e attivista "con tale ferocia" da portarlo a chiedere asilo politico in Perù fino al 2017. Quando però è tornato nel Paese, le minacce di Correa sono andate avanti dalla sua latitanza in Belgio. "Sei un mascalzone codardo. La tua testa cadrà presto, scriveva l'ex presidente corrotto e latitante, nel novembre 2022” che "odiava a morte il giornalista defunto”. “Correa non ha tollerato le sue critiche, ha sempre voluto finirlo. Per questo motivo, quando Villavicencio lavorava come consigliere di un deputato del partito indigeno Pachakutik, una sera mandò una squadra d'élite della polizia a fare irruzione nella sua casa. Per rubargli documenti, cellulare e laptop ed intimidirlo”. Oggi invece il Fatto Quotidiano