Cuba e Venezuela hanno quasi 1.500 prigionieri politici
La leader delle Madri dei giovani cubani arrestati l'11 luglio 2021 dice ”preferisco mio figlio esule in un altro paese che essere ucciso in questo”. Díaz-Canel incrontra europarlamentare italiano
L'esilio di 222 prigionieri nicaraguensi, la crema della leadership dell'opposizione e della società civile, ha dirottato tutti i riflettori su Cuba e Venezuela, le cui dittature tengono rispettivamente 1.077 e 270 prigionieri politici nelle loro segrete. 1.357 in totale per quanto è noto, ma molti non sono registrati. Inoltre Ortega ha ancora 38 oppositori in carcere a Managua. La sua decisione “unilaterale" in Nicaragua si è verificata in parallelo all'aumento della pressione internazionale sui diritti umani contro Miguel Diaz-Canel a Cuba e Nicolas Maduro in Venezuela. I prigionieri politici pretendono però di non essere espatriati come in Nicaragua dalla dittatura cubana. Lo hanno reso noto l’Osservatorio cubano per i diritti umani, Justice 11J e Cubalex, che hanno sottolineato che "nessuna persona può essere costretta a lasciare il Paese" come condizione per ottenere la sua liberazione. Intanto, oggi, alle 18, si terrà a Roma (in Piazza Cavour) una manifestazione di esuli cubani e venezuelani in fuga dalle rispettive dittature in ripudio del tour di Mariela Castro, figlia di Raúl, nella capitale per parlare di diritti umani e famiglia. Paradossale.
Díaz-Canel riceve ancora una volta l’europarlamentare italiano Massimiliano Smeriglio, alleato della sua dittatura a Bruxelles